giovedì 21 luglio 2016

Riflessioni evento "L'Insurrezione della Nuova Umanità"

Scrivo questo post, per condividere con voi quello che ho potuto apprendere dall'esperienza formativa di Trevi per l'evento "L'insurrezione della nuova umanità", iniziando con il ringraziare Mauro Scardovelli per l’invito, lo staff Aleph, Marco Guzzi, la realtà di Darsi Pace e tutte le meravigliose anime che ho potuto incontrare e conoscere nel corso della settimana. 
Sia Mauro che Marco, dall’11 al 17 Luglio, hanno avuto una grande e sana pretesa, ovvero quella di conciliare il mondo interno con il mondo esterno.

Mauro Scardovelli e Marco Guzzi

Ci sono stati sbalzi di frequenza in quella sala conferenze dell'Hotel della Torre nell'alternarsi di uomini di diversa età e formazione.
Vi era chi conosceva bene il mondo interno, dedito alla meditazione giornaliera e al vivere il suo spirito, e chi, invece, si limitava ad una visione scientifico-giuridica di una realtà esteriore non avvezzo alla comunicazione spirituale e all'analisi del Sé. 

Personalmente, devo esser sincero, è la prima volta nella mia vita che vengo interrotto durante una relazione per un minuto di meditazione. 
Meditazione riuscita in parte dinnanzi le oltre 200 persone che sbirciavo con l'occhio socchiuso nell'attesa di riprendere un discorso troppo lungo per quel poco tempo che mi era stato concesso. 
La riflessione partorita al finire dell’esperienza di tras-formazione la giro ai miei colleghi economisti, giuristi e tutti coloro i quali credono di avere una ricetta tecnica-teorico-pratica per uscire dalla crisi, nonché a tutti quegli uomini che provano a risvegliare il prossimo che dorme tra tv, giornali, schemi e false credenze attraverso contenuti politico-economici:
“I concetti sono risonanti se le parole sono capaci di vibrare nell'aria al tempo dettato dai battiti del cuore.”
Il tempo è fondamentale nella comunicazione come nella musica.
Tra alcuni feedback ricevuti dopo la mia relazione, mi è stato detto che avrei dovuto rallentare perché, per qualcuno, ero risultato troppo veloce.
Le pause, quando si parla, sono utili per la digestione, soprattutto quando vi sono argomenti pesanti da digerire.
Colui che ascolta, dinnanzi argomenti nuovi, non deve affermare solamente: “Ho capito!” ma: “Ho sentito!”
Le parole devono vibrare nell'aria come nella carta.
Il messaggio deve essere il più possibile umano, e ciò significa che deve essere intriso di ragione e sentimenti.
Quei sentimenti che io stesso devo controllare per non cadere nell'io bellico che intimorisce l'ascoltatore portandolo ad alzare barriere e a chiudersi a difesa della sua quiete apparente.
Questo è il mio consiglio che rivolgo a molti uomini da me conosciuti che cadono nel grave errore della rabbia dell'io bellico.

Per la prima volta in una conferenza, devo ammettere che mi sono sentito piccolo dinnanzi Mauro e Marco, due immensi uomini che si sono aperti alle problematiche del mondo interno ed esterno, comprendendo che l’essere vive pur sempre all'interno di una corporeità materiale della quale non può dimenticarsi.

Questo bisogno di integrazione tra consapevolezza dell'io e conoscenza dell'ambiente esterno e delle sue strutture, è ancora più forte quando fuori da quella sala conferenze, un uomo alla guida di un autotreno a Nizza compie una strage di esseri umani, e il giorno successivo, in Turchia, altri uomini vengono uccisi e arrestati per un colpo di Stato probabilmente artefatto.
Il mondo è divenuto un inferno e non basta più affermare la misericordia e predicare l'astrazione priva di concretezza, come non basta parlare di contenuti tecnici sterili dimenticandosi dei valori umani che seguono le logiche esistenziali dell'etica e della morale. 
Non molto tempo fa, ad un prete che affermava di non conoscere il denaro e di non avere interesse a comprendere certe tematiche risposi: 
"Lei vuole combattere il male senza conoscerlo ma son certo che conosce bene quel che le giunge dalle offerte dei fedeli!"

L’umanità può insorgere solo se conosce, sente e ama, nel legame indissolubile tra Conoscenza e Amore affermato dallo stesso Paracelso, nel XVI secolo. 
Occorre, per questo, che ogni individuo abbia una nuova conoscenza base generale su tutti i campi del sapere, così da non demandare tematiche fondamentali come ad esempio il denaro, ad un tecnico o un economista, come se questo fosse d'interesse solo per alcuni uomini. 

L'evento si è concluso la domenica, dicendo No alla Riforma Costituzionale per i motivi che l'avv. Mario Giambelli ha spiegato nel corso della sua relazione (Nel link trovate una parte del suo intervento: https://www.facebook.com/ScardovelliAleph/?fref=ts )



Pura e sana politica portata avanti da uomini che amano, vedono, conoscono e condividono per gettare le basi di un reale cambiamento che parta proprio dall'uomo e dalla sua riscoperta. 

Grazie infinite!

P.S. Per maggiori info sull'evento e per vedere gli altri video caricati degli interventi dei relatori potete cliccare nella pagina facebook Aleph di Mauro Scardovelli: https://www.facebook.com/ScardovelliAleph/ 

F.M.

6 commenti:

  1. Grazie per la nuova missione e per la speranza che ogni volta fatica a resistere e che si è rinovata. .

    RispondiElimina
  2. Grazie Fabiuccio!!!! Non abbiamo neanche avuto il tempo di salutarci!!! E' stato un piacere conoscerti e ascoltarti, un abbraccio, Roberta Staff Aleph

    RispondiElimina
  3. Caro Fabiuccio, sono Ale di DarsiPace, grazie per la tua partecipazione che non è stata solo per la conferenza ma con una presenza di ricerca che mi sembra sia stata molto utile.
    Sono certo che il tuo futuro sarà luminoso, come quello di tutti i partecipanti xchè l'esperienza che abbiamo
    vissuto ci ha insegnato come condividere il sapere per accrescerlo diffondendolo.

    RispondiElimina
  4. Grazie Fabio,
    go on... in-dignazione sana e soprattutto in dignità!
    un sentito abbraccio

    RispondiElimina
  5. ... e voglia di cndividere, sul denaro, queste vecchia mia... con un sorriso... di pace

    C R E D O I N U N U M D E U M

    Le mattine viola. I parchi grigi.
    Le mani gialle.
    I mesi bianchi.
    Le strade rosse.
    Le celle verdi.
    E tutto il resto
    schiacciato sino a terra.
    E sopra tutto, tutto,
    questo dio distratto,
    questo dio d'aspersioni di piogge acide
    e incensi di diossine;
    questo dio di censi,
    questo dio di emissioni
    di suffragi a scadenza poliennale,
    questo dio di scienza
    d’estasi finanziarie,
    di buone azioni a prestito;
    questo dio domestico,
    questo dio di plagi
    negli angoli con lacrime e miserie;
    questo dio sfruttato
    da investimenti per nulla eterni;
    questo dio, nei denti
    degli ingranaggi dei governi, stretto;
    questo dio per saggi
    da calcolarsi su interessi o sconti;
    questo dio attento,
    questo dio coi dardi sempre pronti
    a impedire che il mito
    si avveri del suo fuoco derubato;
    questo dio inventato
    che si sbraca impunito sopra il mondo
    lasciandosi alle spalle una scia
    bavosa di lumaca.


    RispondiElimina