venerdì 25 settembre 2015

L'Inganno monetario: sulla natura, sulla funzione, sul funzionamento e sulla proprietà

Riprendendo l'affermazione dell'intellettuale Ezra Pound:
"I disordini non avranno mai fine, non avremo mai una sana amministrazione della cosa pubblica, se non acquisteremo una nozione precisa e netta della natura e della funzione del denaro.", andiamo ad analizzare, in particolare,
l'inganno sistemico legato al mal concepimento del denaro:

  1. Inganno sulla natura: "Il denaro viene concepito come ricchezza quando, in realtà, è una rappresentazione della ricchezza e non ricchezza. Il denaro è una misura dei valori;
    una unità di conto. Non può mancare la misura che l'uomo ha introdotto in ragione dello scambio. Se sono assetato, ho sete e ho l'acqua, non posso bere per assenza di litri (non posso cioè non produrre avendo le materie prime, i macchinari e gli uomini lavoratori per assenza di denaro). Il primo inganno monetario, mercifica il segno e distorce i valori modificando la ragione economica. L'economia, così facendo, si vive in ragione del denaro e non più dello scambio."   
  2. Inganno sulla funzione: "Sul falso presupposto che il denaro è ricchezza e sulla funzione di riserva di valore, ci ritroviamo ad accantonare, depositare, accumulare il denaro, togliendolo dalla circolazione. Questo modo di vivere il denaro, determina il ricco ed il povero, insieme alle sperequazioni reddituali ed ingiustizie sociali. Il denaro che viene tolto dalla circolazione, infatti, genera una anemia monetaria sistemica. Le parole come  , invitano la mente a pensare al denaro come un liquido. Se questo viene depositato e si arresta, il fiume rimane a secco e avviene una trasformazione della materia definibile come la solidificazione del denaro>>. In altre parole, la falsa convinzione del denaro come merce e ricchezza da depositare e custodire, è il secondo inganno monetario che distorce la visione delle cose e inganna l'uomo che si attenziona alla misura dimenticandosi del valore."
  3. Inganno sul funzionamento: "Il denaro, essendo un segno mercificato, viene prestato-noleggiato al pari di una merce. Addirittura, si parla di costo del denaro calcolandolo per il valore nominale e non reale della carta (il colore e la stampa equivalgono ad un costo di pochi centesimi); il cosiddetto signoraggio bancario.Questo genera un distorto funzionamento economico dove le imprese bancarie, si pongono alla stessa stregua delle imprese commerciali, con la sola differenza, che dalle prime, dipende tutto il sistema. Debito privato e debito pubblico, si determinano dal finanziamento del sistema bancario-finanziario al sistema economico reale (composto da famiglie, imprese e Stato). Il prestito ad interesse, è la formula usuraia, tramite la quale si incrementa il debito. Tutta la massa monetaria circolante, oggi, è una moneta a debito, ovvero un credito. Un credito bancario per il godimento di pochi, da una parte, ed un debito collettivo pianto da molti (quasi tutti) dall'altra. Il terzo inganno monetario associato alla perdita della sovranità monetaria statale, obbliga Stato, imprese e famiglie ad indebitarsi ed a privarsi sotto il pretesto debitorio, dei propri diritti e del proprio benessere sociale."
  4. Inganno sulla proprietà: "Gli utilizzatori del denaro, si ritengono possessori e proprietari del denaro che hanno in tasca, sotto il materasso o depositato nei caveau di una banca. In realtà, quel denaro, è prestato e, ciò che viene prestato, deve essere ritornato al vero proprietario. Anche se un privato non accende nessun mutuo con la banca, essendo cittadino residente in un suolo di uno Stato debitore, è a sua volta debitore. Il debito pubblico, infatti, è il debito che lo Stato deve pagare e che ricade nei cittadini, sotto forma di tasse ed imposte (sudore e sangue versato dalla collettività). Il denaro, non avrebbe alcun valore se non vi fosse qualcuno ad accettarlo, a lavorare e a scambiare. Esso non può, pertanto, appartenere al banchiere-tipografo che lo emette, ma alla comunità che al denaro attribuisce il valore, inverandolo. Il quarto inganno è quello che abbiamo giornalmente sotto il naso ed è la più diabolica, poiché ci rende finti padroni di ciò che ci schiavizza. La schiavitù si genera con l'usura ed il debito (repetita iuvant). Il denaro è il contenitore del valore del lavoro ed, in quanto tale, dovremmo essere creditori del valore prodotto e non certo debitori. In questo modo, potremmo godere della libertà economica e dell'aggio monetario comune (il comunaggio), rompendo la forma servile feudale legata al signoraggio (o aggio del Signore).

L'inganno monetario (sulla natura, sulla funzione, sul funzionamento e sulla proprietà), spiega anni di crisi, di ingiustizie, fame, guerra e povertà. L'accademia economica, composta da omini servili interni al sistema colla sindrome di Belmonte, tace tutto questo. E' compito di tutti gli uomini in Terra (economisti e non), combattere affinché la verità emerga perché da questo inganno monetario originano il male e gli errori-orrori umani che, nel corso dei secoli, questo potere assoluto elitario e sinarchista ha potuto generare. 

F.M.

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